venerdì 8 febbraio 2013

Là dove c'era l'erba

Negli ultimi 5 anni il cemento si è mangiato 8 metri quadrati di terreno al secondo. Senza sosta, giorno e notte. In pratica, ogni otto minuti nasce un nuovo campo di cemento. Come al solito, quando bisogna eccellere l'Italia c'è: abbiamo uno dei ritmi di cementificazione più alti d'Europa. Orgoglio italiano! Con tutte le conseguenze: ogni pioggia è un'alluvione, il grano che mangiamo viene da Plutone...

Per fortuna, il tema è in cima alle preoccupazioni di tutti i partiti politici, di tutti gli organismi di controllo, e soprattutto di tutti gli elettori. Giusto dietro al Festival di Sanremo, all'eterna domanda su chi è più puro, l'inciucio, la Terza Guerra Mondiale. Se tra cinque anni qualcuno chiedesse a tutti noi perché non si è fatto nulla, ognuno di noi risponderebbe con un grande classico: ero... rimasto senza benzina. Avevo una gomma a terra. Non avevo i soldi per prendere il taxi. La tintoria non mi aveva portato il tight. C'era il funerale di mia madre! Era crollata la casa! C'è stato un terremoto! Una tremenda inondazione! Le cavallette! Non è stata colpa mia! Lo giuro su Dio.

Dobbiamo prenderci le nostre responsabilità: ci vuole un bel condono tombale.

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