sabato 23 febbraio 2013

Silenzio, parla Agnesi

Bene, è scattato il silenzio elettorale. Non possiamo ancora rendercene conto, ma qualcuno ricorderà il senso di pace del sabato pre-elettorale. Una calma tale che poi si vivrà con fastidio la ripresa lunedì alle 15.

Ovviamente chi vince le elezioni conta nelle nostre vite, ma ci sono cose ben più importanti di cui occuparsi dimenticando il clima da stadio : il buco nell'ozono, il potere economico, la letteratura, l'importanza del turismo per la nostra economia, le biblioteche pubbliche, la serietà dell'informazione, la guerra in Iraq, la sanità pubblica, l'ambiente, la qualità della ricerca, il pagamento degli stipendi, i traporti, le aziende che chiudono, la possibilità di avere un mutuo almeno per la casa o per la propria piccola impresa, avere la vaga impressione che pagare le tasse serva ad avere dei servizi proporzionati, le catastrofi naturali, la guerra nel Mali, lo stupro che è stato fatto del nostro territorio, la musica, il fatto che ancora bisogni parlare di quote rosa, il rispetto per i dipendenti pubblici che lavorano bene, l'arte, la possibilità di esprimersi, le pensioni per chi ha troppo poco e per chi non avrà nulla, tutte le guerre del mondo, le assicurazioni, la libertà dell'informazione, le lobby che nemmeno vediamo ma decidono come dobbiamo vivere e morire, il fatto che essere gay sia ancora un argomento di discussione, il potere finanziario, Comunione e Liberazione, tutti gli altri gruppi sovversivi, il surriscaldamento terrestre, la scuola pubblica, l'innalzamento delle acque, l'Università, il testamento biologico, il prossimo Papa, l'efficienza dell'amministrazione pubblica, le mense dei poveri, la pubblicità "Silenzio, parla Agnesi".



Quando ci saremo occupati di tutto questo, riprendiamo pure a mandarci affanculo.

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