sabato 2 marzo 2013

«Sposandosi, i preti non toccheranno più i bambini». Mi pare na strunzata

Il Papa si è dimesso (questo non è uno scoop). Ora si apre il conclave, e con i casi Mahony e altri si è tornato a parlare molto della pedofilia tra i preti.

In particolare, mi incuriosisce un'idea che va di moda da tempo, e che banalizzando si potrebbe riassumere così: «Fate sposare i preti: questo farà diminuire il problema della pedofilia: i preti sono maschi adulti che non hanno sfogo sessuale, quindi si sfogano come possono, come è più facile farlo». A scanso di equivoci, mi pare na strunzata.

Secondo Telefono Azzurro, circa il 90% degli abusi su bambini viene effettuato da persone familiari, e non da estranei. In totale, i sacerdoti sono colpevoli dello 0,9% degli abusi denunciati in Italia. Ovviamente anche un solo episodio è troppo. Ma guardiamo un altro dato: gli abusi commessi da padre, madre, convivente di un genitore, nonni, sono circa il 45%. Si tratta di categorie di persone che, quasi sempre, hanno una famiglia propria, dentro la quale sfogare in modo appropriato i propri bisogni.


Attendo smentite, ma mi viene da pensare che - in senso tecnico, non sociale - la pedofilia sia una perversione come un'altra, come il feticismo; per questo, mi pare che tutta questa retorica sul matrimonio dei preti sia un'arma di distrazione di massa. Le popolazioni sono stufe di secoli di polvere nascosta sotto il tappeto, e pensano che un cambiamento radicale possa risolvere la situazione. Allora, forse, il modo per far diminuire gli abusi - e anche per migliorare la reputazione della Chiesa - non è arrovellarsi su princìpi astratti, ma denunciare alle autorità ogni notizia di reato.

E poi, siamo seri: chi di voi metterebbe le mani su un bambino perché non tromba?

2 commenti:

  1. pardon, ma di quanti casi di preti protestanti pedofili sei a conoscenza?

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    1. Nessuno, ma: 1. Non mi sono mai occupato della questione, posso provare a farlo; 2. Non è detto che l'eventuale differenza sia dovuta al matrimonio/non matrimonio. Un esempio classico di dato mal interpretato fa notare come, negli anni '70, il voto per il Partito Radicale fosse più forte dove si consumavano più gelati confezionati. Ovviamente la stima per Pannella non era legata alla Motta; c'era un terzo fattore che univa le due cose: chi abitava in città, era più portato sia al consumo di gelati confezionati, sia al voto radicale. In linea di principio, ci potrebbe essere un terzo fattore che influenza ciò di cui stiamo parlando.

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