martedì 12 marzo 2013

Spero in un papa assurdamente conservatore

È normale, quando un Paese sovrano vicino fa le elezioni, sperare che vinca l'uno o l'altro candidato. Ogni presidente sposta equilibri internazionali, e influenza un po' anche noi italiani. Quindi è normale avere delle preferenze sul presidente della Città del Vaticano.

Bisogna però avere ben chiare le priorità: penso che siamo pronti per puntare a vincere la guerra. Per questo non ha senso sperare in un presidente vaticano moderno, relativamente liberale e addirittura simpatico e carismatico. Un papa così, per lo Stato Italiano sarebbe un carceriere clemente: non ci farebbe troppo male, forse potremmo fare qualche passo per avvicinarci al resto del mondo, ma allo stesso tempo avrebbe un sostegno popolare forte che ci terrebbe legati.

No, noi forze del male dobbiamo sperare in un capo dello stato vaticano che sia conservatore oltremodo, scostante, irragionevole e magari giovane. Questo diminuirebbe la forza della Sindrome di Stoccolma nei nostri connazionali, qualcuno aprirebbe gli occhi magari. E allora la vittoria sarebbe a portata di mano. Libera chiesa sì, ma prima di tutto libero Stato. Elettori, vi occupate di noi da anni; fate la scelta giusta, per una volta.

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