mercoledì 1 maggio 2013

La Festa dei Lavoratori ai tempi del Dio Flessibile

E vabbè, è arrivata anche quest'anno. La Festa dei Lavoratori ha un sapore più amaro ogni anno che passa. I miei ricordi da bambino la collocano nelle ricorrenze di rivendicazione: l'origine è tragica, e quindi si parla di diritti, stipendi, trattative. Una prova di forza dei sindacati, che in Italia è suggellata dal grande concerto di Roma.
Poi è stata l'epoca Romiti: «La Fiat - diceva negli Anni '90 - non vi garantisce piu' il posto di lavoro, vi garantisce un accrescimento continuo della qualita' professionale per cui in qualunque momento della vostra vita sarete come gli aeroplani, pronti per andare in qualunque altro posto». E sappiamo cos'è successo alla Fiat. Gli slogan sono sempre e solo slogan, servono a nascondere con buone intenzioni le peggiori pratiche.

La cosa incredibile, però, è stata che la politica ha seguito la linea Romiti. Naturale, d'altra parte: la Fiat aveva appena finito di produrre la Duna, chi non le avrebbe dato retta?
Gli imprenditori, in massima parte, hanno usato la flessibilità per monetizzare, creando solo precariato. I sindacati hanno cercato un impossibile, cieco ritorno al passato, rifiutando la realtà invece di provare a migliorarla. E i lavoratori - ché qui nessuno è esente da colpe - non hanno fatto altro che lamentarsi, provando a sopravvivere ognuno per sé, senza la coscienza che insieme potevano ottenere qualche cosa, cosa impossibile da fare in forma privata.

Infine, la crisi economica. Un bel cocktail: scarsità cronica di punti di sicurezza quando mancano sempre più le possibilità di trovare un impiego diverso dal precedente. E così, la Festa dei Lavoratori ha cessato di essere rivendicazione ed è diventata un momento di pia, amara speranza disillusa di trovare un posto, purchessia, già sapendo che si ha una elevatissima probabilità di essere semplicemente sfruttati per qualche tempo, e poi - in onore al Dio Flessibile - lasciati a casa per fare posto a un nuovo precario.

Nessun commento:

Posta un commento